Sintesi di nano-architetture magnetiche

Sintesi di nano-architetture magnetiche

Davide Peddis (associato ISM)  - davide.peddis@ism.cnr.it

Laboratorio Materiali Magnetici Nanostrutturati (nM2-Lab)

 
Il laboratorio di nano-architetture magnetiche (NMAL) ha competenza nella progettazione e nella sintesi chimica di nano-eterostrutture magnetiche, costituite da nanoparticelle magnetiche con morfologia controllata e strutture bi-magnetiche core-shell e multi-shell di ossidi complessi (es. MeFe2O4, Me= Co2+, Fe2+, NI2+ Zn2+ etc; NiO, LaCaMnO4; BaFeO3) opportunamente funzionalizzate (es. Silice amorfa anche meso-strutturata, zirconia, molecole organiche). Queste nano-eterostrutture sono anche impiegate come elementi costitutivi di superstrutture magnetiche 2D e 3D, aprendo la possibilità alla fabbricazione di una nuova generazione di materiali multifunzionali con proprietà fisiche (es. elettroniche, magnetiche e di trasporto) nuove e controllabili.
Il laboratorio è dotato di 2 linee Schlenk (linee di azoto/vuoto per il funzionamento in atmosfera controllata) dotato di tutte le attrezzature tipiche di un laboratorio di sintesi chimica all'avanguardia.
 

SPECIFICHE TECNICHE

  • Piastre agitanti/riscaldanti anche con sistema di regolazione PID (Tmax 350°C.)
  • Linee con vuoto di rotativa (P = 2x10-3 mmHg)

TECNICHE DISPONIBILI

  • Sintesi chimica

 

CAMPIONI

  • Polveri in quantità dell'ordine dei 10-1000 di mg.

 

UTILIZZATO PER

  • Applicazioni Biomediche (MRI, Ipertermia Magnetica)

  • Energia (Applicazioni termoelettriche, Magneti Permanenti)

  • Patrimonio Culturale

  • Catalisi

  • Sorbenti

 

ESEMPI APPLICATIVI

Nanoparticelle magnetiche e nano-architetture magnetiche complesse

MNAL progetta e sintetizza nanoparticelle magnetiche di alta qualità con dimensioni e morfologia controllate al fine di ottimizzare le proprietà magnetiche (es.  anisotropia magnetica e magnetizzazione di saturazione). Nella figura sono riportati esempi di nanoparticelle di ossido di ferro con struttura a spinello, anche a stechiometria complessa, con forma cubica, a stella e morfologia cava. Sistemi bi-magnetici e multi-magnetici sono sintetizzati al fine di sfruttare l'effetto dell'interfaccia per ottimizzare le proprietà magnetiche (es. Ferro,Ferri/Antiferro), o per progettare nuovi materiali multifunzionalies. Ferro,Ferri)/Ferroeletrico,Multiferroico). Le nanoparticelle sono anche impiegate come elementi costitutivi per progettare superstrutture magnetiche come riportato nell'ultimo pannello in figura che mostra superstrutture di nanoparticelle di NiFe2O4 assemblate con l'ausilio di un campo magnetico esterno.

Si veda:

  • F. Sayed, [..] and D. Peddis*, Journal of Physical Chemistry C 112F, 7516-7524, (2018)
  • G. Muscas, [..] and D. Peddis*, Nanoscale 8, 2081 (2016)
  • G. Muscas, N. [..…] and D. Peddis*, Nanoscale 7, 13576 (2015)
 
 
 

Nanoarchitetture magnetiche ibride

Nanocompositi magnetici costituiti da particelle magnetiche disperse in una matrice di silice mesoporosa sono oggetti multifunzionali uitli per applicazioni in diverse aree  tecnologiche di interesse (es. la  sviluppo di nuovi agenti di contrasto, l'ipertermia magnetica, la catalisi, beni culturali). Un altro esempio di nano-architettura ibrida è rappresentato da nanoparticelle magnetiche ricoperte con un rivestimento molecolare organico che può essere impiegato per modulare le proprietà magnetiche nelle nanoparticelle. Funzionalizzando per esempio nanoparticelle di CoFe2O4 (ca. 5 nm) con dietilenglicole (DEG) si osserva un aumento della magnetizzazione di saturazione e una diminuzione dell'anisotropia magnetica.
Foto: Immagine TEM di nanoparticelle di ossido di ferro con struttura a spinello disperse in una matrice mesoporosa di silice.

Si veda:

  • M. Vasilakaki, [..] D. Peddis and KN Trohidou, Nanotechnology 31, 025707 (2020)
  • N. Ntallis, [..], D. Peddis and K. Trohidou, Nanoscale 10, 21244 (2018)
  • N. Z. Knezevic, [..…] and D. Peddis , MRS Advanced 1, 1 (2017)
 
 

Ablazione Laser in Liquido per la sintesi di nanoparticelle

Ablazione Laser in Liquido per la sintesi di nanoparticelle

Antonio Santagata  - antonio.santagata@ism.cnr.it

LIBS-FTIR/FemtoLAB

 
Il processo di ablazione laser condotto in liquido (Laser Ablation in Liquid - LAL,  Pulsed Laser Ablation in Liquid - PLAL, Laser Ablation Synthesis in Solution - LASIS) permette di generare soluzioni colloidali di nano particelle (NPs) in assenza sia di reagenti che di stabilizzanti che possono contaminare le NPs generate ovvero condizionare le loro proprietà superficiali sia fisiche che chimiche come reattività e successive funzionalizzazioni. Il grande successo della tecnica risiede nella capacità di ottenere, con relativa semplicità, soluzioni di NPs di qualsiasi materiale (metalli, ossidi, carburi, leghe ecc.) che, grazie all'assenza di eventuali contaminazioni, possono aprire nuovi scenari sia per la realizzazione di nuovi dispositivi che per il loro utilizzo come catalizzatori o reagenti.
Il termine "ablazione" si riferisce alla "vaporizzazione" indotta, sotto forma di plasma, di un materiale solido. Il processo è caratterizzato dal complesso meccanismo di interazione che si genera per effetto della focalizzazione di un fascio laser ad alta potenza sulla superficie del materiale stesso. La generazione ed espansione del plasma in liquido comporta la formazione di un'onda d'urto prima e di una bolla di cavitazione poi. Questa bolla, la cui espansione è limitata dal liquido circostante, viene confinata e compressa fino a collassare e oscillare con formazione di nuove bolle di cavitazione che, smorzandosi, provocano, principalmente, fenomeni ripetuti di coalescenza delle specie "vaporizzate" che danno così origine a soluzioni colloidali di Nanoparticelle (NPs) del materiale ablato. Le NPs, che sono cariche negativamente, presentano elevata stabilità anche in assenza di tensioattivi e spesso possono presentare strati superficiali (corona - core shell) di ossidi o di altri componenti che compongono il solvente o che sono stati preventivamente portati in soluzione. I parametri che controllano il processo sono collegati sia al laser impulsato utilizzato (es. durata di impulso) che al tipo di liquido, o tipo di soluzione, con cui le specie prodotte dopo le fasi di collasso della bolla di cavitazione possono continuare a reagire.
Le attività sono svolte anche in collaborazione con il Laboratorio di Chimica Fisica Laser dell'Università degli Studi della Basilicata che arricchisce l'offerta con altri apparati sperimentali e tecniche di caratterizzazione dei materiali ottenuti (es. HR-TEM).
 

SPECIFICHE TECNICHE

  • Spectra Physics Ti:Sa “fs” Laser
    Spitfire Pro - Regenerative Amplifier (120 fs; 1kHz; 4 mJ @ 800 nm; SH: 1.5 mJ @ 400 nm)
  • Quanta System Nd:YAG “ns” Laser
    Prototipo (7 ns; 10 Hz; 100 mJ @ 532 nm)
  • Shadowgraphy risolta in tempo
    • Andor iStar “Inductively Charge Couple Device – ICCD” camera (t ≥ 2 ns; Intervallo spettrale = 250-900 nm, Pixeldim = 13 μm x 13 μm)

TECNICHE DISPONIBILI

  • Produzione di soluzioni colloidali di nanoparticelle  

  • Determinazione della dinamica di espansione delle bolle di cavitazione e delle onde d'urto indotte dal processo tramite tecniche di shadowgraphy  

 

CAMPIONI

  • Campioni piani con dimensione laterale 10  mm x 10 mm (minima) e 15 mm x 25 mm (massima); spessore 15 mm (massima).
 

UTILIZZATO PER

  • Catalizzatori

  • Biosensori

  • Sensori colorimetrici

  • Applicazioni biomedicali

  • Optoelettronica

  • Nanocompositi

  • Reticoli di diffrazione

 
 

ESEMPI APPLICATIVI

Generazione di Nanodiamanti

Le alte temperature (alcune migliaia di K) e le alte pressioni (alcuni GPa) che entrano in gioco durante il collasso delle bolle di cavitazione possono favorire, nel processo di condensazione delle specie ablate, la formazione di loro fasi metastabili. Un esempio riguarda la possibilità di generare nanodiamanti tramite semplice ablazione con impulsi laser al fs di grafite in acqua. Tuttavia, in questo caso, le proprietà delle nanoparticelle prodotte cambiano in funzione della frequenza di ripetizione degli impulsi utilizzati passando, come mostrato con la spettroscopia Raman, da nanoparticelle di diamond-like carbon (DLC), con  frequenza di ripetizione 10-100 Hz, a nanodiamanti quando la frequenza di ripetizione del laser è 1 kHz.

Si veda: Antonio, Santagata et al. J. Phys. Chem. C 115, 5160 (2011)
DOI: 10:1021/jp1094239

 
 
 

Formazione di microtubi per autoassemblaggio di NPs

L'ablazione con impulsi laser al fs di Ti in acqua, porta alla formazione di specie con diversi stati di ossidazione del metallo con la copresenza di NPs di Ti2O3, TiO2 e TiOH e specie cristalline riconducibili al rutilo (TiO2). Anche se le loro dimensioni sono comprese nell'intervallo di 5-100 nm la prevalenza di NPs hanno diametro tra i 5-10 nm. La peculiarità del processo di ablazione indotto da impulsi laser al fs è però caratterizzato dalla presenza di lamelle nanoscopiche che assieme alle NPs danno origine, dopo alcuni giorni di permanenza in soluzione alla formazione di nanofilamenti di lunghezza e spessore rispettivamente di decine e alcuni nanometri. Dalla permanenza di queste nanostrutture in soluzione (e.g. > 7 giorni) si ha, per la presenza delle specie TiOH e la chimica indotta in soluzione dal processo di LAL, la formazione spontanea di microtubi sui quali coalescono le NPs. Questi microtubi hanno lunghezza e diametro della parete interna rispettivamente di alcuni mm e di 2μm.

Si veda: Angela, De Bonis et al. Surf. Coat. Tech. 207, 279 (2012)   
DOI: 10.1016/j.surfcoat.2012.06.084

 
 

Silver-silica core-shells preparati per ablazione laser in liquido di un target di Argento immerso in soluzioni colloidali di silice mesoporosa

Alcuni materiali nanocompositi di silice mesoporosa ordinati esagonalmente, MCM-41 ed SBA-15, sono stati sintetizzati sia per sintesi chimica che per ablazione laser in liquido e funzionalizzati con nanoparticelle di Ag. I risultanti materiali preparati (Ag/SBA-15 e Ag/MCM-41) presentano sulla loro superficie una quantità significativa di nanoparticelle di Argento (AgNPs) di dimensioni tra 5-50 nm. Il processo di ablazione laser non ha causato un danneggiamento significativo della struttura mesoporosa di SBA-15 e sono state principalmente generate nanoparticelle di argento metallico (Ag0). Inoltre, tramite l'ablazione laser di un target di Ag immerso in una soluzione colloidale statica di silice mesoporosa di tipo MCM-41 o SBA-15, è stata anche dimostrata la formazione di Silver-silica core-shells (Ag@SBA-15 e Ag@MCM-41). I risultati ottenuti ci hanno permesso di dimostrare, inoltre, che la scelta della silice mesoporosa di partenza influenza lo spessore del core-shell di silice oltre che la distribuzione dimensionale delle nanoparticelle di Ag prodotte.

Si veda:

  • Ágnes, Szegedi, et al., Appl. Phys. A 117, 55 (2014) DOI: 10.1007/s00339-014-8499-8
  • Antonio, Santagata, et al., J. Phys. D: Appl. Phys. 48, 205304 (2015)  
  • DOI: 10.1088/0022-3727/48/20/205304

Contatto: Ambra Guarnaccio - ambra.guarnaccio@ism.cnr.it

 
 
 
 

Sintesi di nanocompositi e nanoibridi

Sintesi di nanocompositi e nanoibridi

Elvira Maria Bauer  - elvira.bauer@ism.cnr.it

Laboratorio BC5-BC6

 
Le attività di ricerca sono focalizzate sulla sintesi, analisi e caratterizzazione di materiali ibridi organici-inorganici e di nanomateriali per applicazioni nei campi dell'energia sostenibile e tutela della salute. Le tecniche più importanti per la produzione di nanoparticelle e materiali ibridi sono la sintesi idrotermale, i metodi sol-gel, la sintesi sono-chimica, la sintesi allo stato solido, la chimica dolce oppure le preparazioni in solventi alto bollenti. Molti materiali così ottenuti sono sensibili all'aria e la loro preparazione necessità per questo motivo di tecniche specifiche per garantire la purezza e la riproducibilità dei processi sintetici. Metodi di preparazione che escludono la presenza di aria (tecniche di Schlenck) e trattamenti termici in condizioni controllate permettono di controllare i processi di preparazione di tali materiali.
 

SPECIFICHE TECNICHE

  • Laboratorio chimico equipaggiato con N.5 linee vuoto-gas inerte (N2 o Ar) con postazioni di lavoro connessi a filtri speciali per l'ossigeno e pompe da vuoto
  • Strumentazione per sintesi con tecniche di Schlenck
  • Bombe idrotermali (70-200 ml) e stufe programmabili (230 °C)
  • Sublimazione/trattamento termico sotto vuoto (10-5mbar)
  • Centrifuga, agitatore meccanico e orbitale
  • Sonda ad ultrasuoni (Sonics VC 130)
  • pH-metri e stazione di titolazione automatica
  • macchina per ghiaccio
  • Forno a muffola Nabertherm HT 04/17
  • FornoTubolareLenton LTF 16/75/350
  • Glove-box MBraunLabStar

TECNICHE DISPONIBILI

  • Sintesi chimica di ibridi e nanoparticelle da -20 °C - 1750 °C
    • Tecniche di Schlenck
    • Sintesi idrotermale e sol-gel
    • Dispersione e sintesi con ultrasuoni
    • Metodi di deposizione e di sintesi da solvente (assistito da surfattante, auto-assemblante)
    • Produzione di pasticche
  • Forni a muffola e tubolare
    • Disponibilità di diversi tubi di lavoro in quarzo  
    • Linea per gas di lavoro (N2, Ar, Ar/H2, H2, NH3)
    • Barchette e crogioli in allumina
  • Glove-box per la manipolazione di campioni sensibili all'aria o pericolosi   
    • Sistema di assorbimento vapori per la manipolazione di liquidi
    • Accessibilità aperta previa formazione

 

CAMPIONI

  • Materiali ibridi organici-inorganici enanomateriali

    • Metalli e ossidimetallici
    • Perovskiti e spinelli
    • Ibridi a strato e a base di carbonio
    • Materialimetallorganici
  • Forno a muffola:

    • Reagenti solidi finemente mescolati (fino a 250 g)
    • Campioni Sol-gel
  • Forno Tubolare

    • Reagenti solidi finemente mescolati fino a 5 g
    • Tmax850 °C con tubo di lavoro in quarzo
  • Glove-box

    • Solidi e liquidi privi di acqua in contenitori resistenti sotto vuoto (10-2mbar)
    • Vetreria, piccola strumentazione ed attrezzi metallici non appuntiti e non taglienti
 

UTILIZZATO PER

  • Sintesi di nanoparticelle metalliche e di ossidi metallici
  • Indagine su prodotti commerciali basati su ibridi organici-inorganici (inchiostri per tatuaggi)
  • Produzione di materiali elettrodici per batterie litio ione
  • Sintesi di ceramiche e leghe tramite sintesi chimica allo stato solido
  • Preparazione a manipolazione di materiali inorganici, ibridi e nanoparticelle sensibili all'aria
  • Calcinazioni,Sinterizzazioni
  • Drogaggio di materiali carbonacei con azoto (graphene, CNTs)
  • Riduzione /Ossidazioni di materiali solidi
  • Fotovoltaico organico
 

ESEMPI APPLICATIVI

Ordine Magnetico attraverso Super-Super Scambio nel Cr[(D3N-(CH2)2-PO3)(Cl)(D2O)], un Ibrido Organico-Inorganico Magnetoelettrico e Polare

Un materiale ibrido a strato costituito di cromo(II) aminoetilfosfonato parzialmente deuterato è stato preparato sciogliendo in ambiente inerte e con lieve riscaldamento in un tubo di Schlenck cromo metallico in DCl. La soluzione blu cosi ottenuta viene filtrata e trasferita sotto azoto in un altro tubo di Schlenck contenente acido 2-aminietilfosfonico. Dopo alcuni giorni di reazione a 85-90 °C in ambiente inerte si forma un precipitato microcristallino di colore blu estremamente sensibile all'aria il quale è stato chiuso in fiale di quarzo. Il forte accoppiamento magnetoelettrico osservato è stato indagato tramite diffrazione neutronica su polveri e misure di magnetizzazione fino a 2 K.
 
Si veda: G. Nénert, H.-J. Koo, C. V. Colins, E. M. Bauer, C. Bellitto, C. Ritter, G. Righini, M.H. Whangbo, Inorg. Chem., 2013, 52, 753-760, doi: 10.1021/ic301874v

 
 
 

Sintesi di LiFePO4 drogato con manganese a partire da precursori ibridi organici-inorganici  
 
Ibridi organici-inorganici basati su fenilfosfonati contenti Fe(II) e Mn(II) sono stati preparati da miscele acquose con l'uso di tecniche di Schlenck. I solidi ottenuti, stabili all'aria, sono stati usati come precursori dopo miscelazione conLi2CO3 per la preparazione di LiFePO4 drogato con manganese, il quale è un interessante materiale catodico per batterie litio-ione. La calcinazione delle miscele di precursori in ambiente inerte risulta nella formazione di una polvere nera. Le proprietà elettrochimiche del litio ferro manganese fosfato sono stati confrontati con LiFePO4 e LiMnPO4 puro per valutare l'influenza dell'drogaggio sul materiale.
 
Si veda: A. Dell'Era, M. Pasquali, E.M. Bauer, S. Vecchio Ciprioti, F.A. Scaramuzzo, C. Lupi, Materials, 2018, 11, 56; doi: 10.3390/ma11010056

 
 

Nanochimica per la sintesi di nanoparticelle e nanocompositi

Nanochimica per la sintesi di nanoparticelle e nanocompositi

Aldo Capobianchi  - aldo.capobianchi@ism.cnr.it

Laboratorio Materiali Magnetici Nanostrutturati (nM2-Lab)

 
Il laboratorio di nanochimica per la sintesi di nanoparticelle e nanocompositi è dedicato alla sintesi di materiali magnetici e non magnetici su scala nanometrica. I tipici materiali magnetici sintetizzati sono nanoparticelle di leghe metalliche aventi struttura L10 (es. FePt, CoPt, MnPt, etc.) con peculiari proprietà magnetiche che dipendono dai metalli costituenti la lega e di interesse per varie applicazioni tra cui la biomedicina, la registrazione magnetica e la catalisi. Diversi metodi di sintesi vengono anche applicati alla produzione di nanoparticelle metalliche come Ag o Ru e semiconduttori come CdS. Il laboratorio si caratterizza inoltre per l'attività di sintesi di nanocompositi a base di nanotubi di carbonio, grafene e grafene ossido legati a nanoparticelle magnetiche e non magnetiche. L'effetto sinergico conferisce particolari proprietà al nanocomposito rispetto ai singoli componenti. Metodi di sintesi green sono utilizzati per la sintesi di nanoparticelle e nanocompositi. In particolare, la tecnica di macinazione con mulino permette di raggiungere ottimi risultati in termini di quantità di materiale prodotto e controllo dimensionale a livello nanometrico. Il laboratorio permette raffinate lavorazioni sotto atmosfera controllata e riduttiva per bassi stati di ossidazione. sperimentali, cosa che viene evitata nella modalità ED. Di contro la tipologia del segnale non risente dalla diminuzione di risoluzione dovuta all'utilizzo del SSD. Le apparecchiature, tipiche del laboratorio chimico, si arricchiscono di linee da vuoto e linee di azoto montate sotto cappe chimiche aspiranti. Il laboratorio si avvale di forni e muffole per trattamenti in aria e di un forno tubolare orizzontale per trattamenti a caldo in atmosfera controllata.
 

SPECIFICHE TECNICHE

  • Piastre agitanti/riscaldanti: modelli vari, Tmax 300°C.
  • Linee con vuoto di rotativa (P = 2x10-3mmHg).
  • Apparato deposizione LB: (Nordtest, KSV 5000)

TECNICHE DISPONIBILI

  • Sintesi chimica e deposizione di film sottili organici e di nanoparticelle mediante la tecnica Lagmuir-Blodgett (LB). 

 

CAMPIONI

  • Polveri o cristalli in quantità tipiche dell'ordine di 100 mg. La facile scalabiltà dei metodi impiegati permette la preparazione di quantità maggiori.

  • Film sottili organici e di nanoparticelle con superfice massima di 10x10 cm2 (mediante LB).

 

UTILIZZATO PER

  • Magneti permanenti •
  • Catalisi •
  • Sensori •
  • Semiconduttore/microelettronica •
  • Pulizia e purificazione dell'acqua •
  • Industria chimica
 
 

ESEMPI APPLICATIVI

Nanoarchitetture di FePt@MWCNTs/Ru con doppia funzionalizzazione

L'esempio riportato mostra la sintesi di nanocompositi con una nanoarchitettura complessa a tre componenti: i nanotubi di carbonio (CNTs) che conferiscono ampia superficie, nanoparticelle (NPs) di Ru che decorano i CNTs e che agiscono da catalizzatore e NPs di FePt all'interno dei CNTs che hanno lo scopo di conferire al nanocomposito un comportamento magnetico. Quest'ultimo, ha una duplice funzione: la prima, più semplice, è quella di muovere o rimuovere il nanocomposito catalizzatore a proprio piacimento nell'ambiente di reazione. La seconda, più complessa, è quello di fornire un riscaldamento locale al catalizzatore senza riscaldare tutta la soluzione. Il riscaldamento locale è ottenibile tramite un campo magnetico alternato applicato dall'esterno come avviene nel caso dell'ipertermia di NPs magnetiche per scopi terapeutici. Questo potrebbe portare in fase di catalisi ad un forte risparmio di energia ed a una maggiore specificità della reazione.  L'unicità di questo lavoro risiede nel grande controllo sulla struttura dei nanocompositi e sul posizionamento altamente specifico (interno o esterno ai CNTs) dei suoi componenti.
 
Si veda: B. Astinchap,R. Moradian, A. Ardu, C. Cannas, G. Varvaro, A. Capobianchi. Chem. Mater. 24, 3393(2012)

 
 
 

Sintesi efficace di nanoparticelle di lega L10 da sali precursori stratificati  
 
Una strategia di sintesi intelligente e facilmente scalabile, chiamata Preordered-PrecursorsReduction, è stata applicata con successo per sintetizzare nanoparticelle della lega L10 MPt (M = Fe, Co Ni, Mn) altamente ordinate in condizioni più blande rispetto ai processi ordinari. L'ordine naturale dei sali precursori M(H2O)6PtCl6 cristallini, costituiti da atomi M e Pt su piani alternati che imitano la disposizione atomica della struttura L10, svolge un ruolo fondamentale nel fornire a tutti i sistemi una certa quantità iniziale di ordine chimico che facilita la formazione della fase L10 ordinata, che si ottiene quindi in condizioni più miti, in termini di temperatura di processo e tempi di reazione, rispetto a quanto richiesto dalle strategie ordinarie.


Si veda:

  • X.C. Hu, E. Agostinelli, C. Ni, G.C. Hadjipanayis, A. Capobianchi. Green Chem. 16, 2292 (2014) 
  • G. Varvaro, P. Imperatori, S. Laureti, C. Cannas, A. Ardu, P. Plescia, A. Capobianchi, JALCOM, In press (2020)
 
 
Utilizziamo cookie essenziali per il funzionamento del sito. Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.